Monday, February 02, 2009

 

Il racconto dei due cattivi topini

Il racconto dei due cattivi topini
a cura di BEATRIX POTTER traduzione di Loredana Bottaro

ONCE upon a time there was a very beautiful doll's house; it was red brick with white windows, and it had real muslin curtains and a front door and a chimney.

C’era una volta una bellissima casa dele bambole; con I mattoncini rossi, le finestre bianche e le tendine di vera mussola, l'uscio ed il caminetto.


It belonged to two Dolls called Lucinda and Jane; at least it belonged to Lucinda, but she never ordered meals.
Jane was the Cook; but she never did any cooking, because the dinner had been bought ready-made, in a box full of shavings.

Apparteneva a due bambole di nome Lucinda e Jane; per lomeno apparteneva a Lucinda, ma lei non aveva mia preparato le pietanze. Jane era la cuoca; ma non cucinava mai, perché la cena era stata comprata già bella e pronta in una confezione piena di riccioli di segatura.

There were two red lobsters, and a ham, a fish, a pudding, and some pears and oranges.
They would not come off the plates, but they were extremely beautiful.

Conteneva due aragoste rosse, un arrosto di prosciutto, un pesce, delle pere e delle arance che sebbene non si staccassero dal piatto, erano veramente molto belli.

One morning Lucinda and Jane had gone out for a drive in the doll's perambulator. There was no one in the nursery, and it was very quiet.

Un giorno Lucinda e Jane andarono a fare una passeggiata nel parco delle bambole. Non c’era nessuno nella stanza dei bambini e tutto era molto tranquillo.

Presently there was a little scuffling, scratching noise in a corner near the fireplace, where there was a hole under the skirting-board.

Di colpo ci fu un rumore di passi e di unghiette in un angolo vicino al caminetto dove c’era un buco proprio sotto la cornice.

Tom Thumb put out his head for a moment, and then popped it in again.

Tommasino Polliciotto fece capolino per qualche secondo e poi si tirò in dentro.


A minute afterwards Hunca Munca, his wife, put her head out, too; and when she saw that there was no one in the nursery, she ventured out on the oilcloth under the coal-box.

Un minuto dopo sua moglie Hunca Munca fece capolino pure lei e quando si rese conto che non c’era nessuno nella stanza dei bambini, si avventurò sull’incerata che stava sotto la cassa del carbone.

The doll's house stood at the other side of the fireplace. Tom Thumb and Hunca Munca went cautiously across the hearth-rug. They pushed the front door - it was not fast.

La casa delle bambole stava di fronte al caminetto. Tommasino Polliciotto e Hunca Munca attraversarono con cautela il tappeto davanti al camino, fecero una leggera pressione sull'uscio – non era chiuso a chiave.

Tom Thumb and Hunca Munca went up-stairs and peeped into the dining-room. Then they squeaked with joy!
Such a lovely dinner was laid out upon the table!

Tommasino Polliciotto e Hunca Munca salirono al piano di sopra e sbirciarono nella sala da pranzo, poi squittirono di gioia! Una deliziosa cenetta era pronta sul tavolo!

There were tin spoons, and lead knives and forks, and two dolly-chairs - all so convenient!

C’erano cucchiai di latta, coltelli e forchette di alluminio, due sedie per le bambole. Tutto era così perfetto!

Tom Thumb set to work at once to carve the ham. It was a beautiful shiny yellow, streaked with red.
The knife crumpled up and hurt him; he put his finger in his mouth.
"It is not boiled enough; it’s hard. You have a try Hunca Munca."

Tommasino Polliciotto si mise subito all’opera e cominciò a tagliare l’arrosto. Era così bello tutto lucido, dorato con striature rosse. Il coltello si accartocciò e lo ferì, si mise il dito in bocca e disse “nonè cotto a sufficienza, è duro. Provaci tu Hunca Munca ”

Hunca Munca stood up in her chair, and chopped at the ham with another lead knife.
"It's as hard as the hams at the cheesemonger's," said Hunca Munca.

Hunca Munca si drizzò sulla sedia e provò a tagliare l’arrosto con un altro coltello di alluminio. “E’ duro come i prosciutti che stanno in norcineria” disse Hunca Munca.

The ham broke off the plate with a jerk, and rolled under the table.
"Let it alone," said Tom Thumb; "give me some fish, Hunca Munca!"

Il prosciutto si staccò dal piatto con uno scatto rotolò sotto al tavolo. “ Lascialo perdere” disse Tommasino Polliciotto “passami del pesce Hunca Munca!”

Hunca Munca tried every tin spoon in turn; the fish was glued to the dish.
Hunca Munca provò tutti i cucchiai di latta; ma il pesce era incollato al piatto.








Then Tom Thumb lost his temper. He put the ham in the middle of the floor, and hit it with the tongs and with the shovel - bang, bang, smash, smash!
The ham flew all into pieces, for underneath the shiny paint it was made of nothing but plaster!

A questo punto Tommasino Polliciotto andò su tutte le furie, mise l’arrosto al centro del pavimento e lo colpì con le pinze e con la pala – bum, bum, pum, pum! Il prosciutto si frantumò in mille pezzi, perchè sotto quella doratura non c'era altro che gesso!

Then there was no end to the rage and disappointment of Tom Thumb and Hunca Munca. They broke up the pudding, the lobsters, the pears, and the oranges.




La rabbia e la delusione di Tommasino Polliciotto e di Hunca Munca era infinita. Distrussero il budino, le aragoste, le pere e la arance.

As the fish would not come off the plate, they put it into the red-hot crinkly paper fire in the kitchen; but it would not burn either. Tom Thumb went up the kitchen chimney and looked out the top - there was no soot.

Poichè il pesce non si staccava dal piatto, lo misero nella cucina a legna di cartone dall’aspetto crepitante e rosso fuoco; ma nemmeno quella bruciava. Tommasino salì sul comignolo e lo controllò – non c’era neanche un briciolo di fuliggine.


While Tom Thumb was up the chimney, Hunca Munca had another disappointment. She found some tiny canisters upon the dresser, labeled "Rice," "Coffee," "Tea"; but when she turned them upside down there was nothing inside except red and blue beads.









Mentre Tommasino era sul comignolo, Hunca Munca ebbe un’altra delusione. Trovò alcuni barattoli sulla credenza con etichette “Riso”, “Caffè”, “Te”; ma quando li ribaltò non contenevano nulla di buono tranne qualche perlina rossa e blu.







Then those mice set to work to do all the mischief they could - especially Tom Thumb! He took Jane's clothes out of the chest of drawers in her bedroom, and he threw them out of the top-floor window.
But Hunca Munca had a frugal mind. After pulling half the feathers out of Lucinda's bolster, she remembered that she herself was in want of a feather-bed.

Allora i due topini si misero a fare tutto il danno possibile, specialmente Tommasino Polliciotto era ben determinato! Tirò fuori i vestiti di Jane dal suo comò e li gettò fuori dalla finestra.





Ma Hunca Munca, che aveva una mente ben più pratica, dopo aver tirato fuori metà delle piume dalla trapunta di Lucinda, si ricordò che a lei serviva un letto di piume.

With Tom Thumb's assistance she carried the bolster down-stairs and across the hearth-rug. It was difficult to squeeze the bolster into the mouse-hole; but they managed it somehow.

Con l’aiuto di Tommasino Polliciotto trascinò la trapunta giù per le scale, dall’altra parte del tappeto davanti al camino. Fu un’impresa far passare a forza la trapunta dal buco della loro tana, ma ci riuscirono in qualche modo.

Then Hunca Munca went back and fetched a chair, a bookcase, a bird-cage, and several small odds and ends. The bookcase and the bird-cage refused to go into the mouse-hole.

Quindi Hunca Munca tornò in dietro e prese una sedia, una libreria, una gabbia e oggettini disparati.
La libreria e la gabbia non ci fu verso di farle passare attraverso il buco.



Hunca Munca left them behind with the coal-box and went to fetch a cradle.

Hunca munca li lasciò da una parte dietro la cassa del carbone e andò a prendere una culla.

Hunca Munca was just returning with another chair, when suddenly there was a noise of talking outside upon the landing. The mice rushed back to their hole, and the dolls came into the nursery.
Mentre Hunca Munca stava tornando con un’altra sedia, improvvisamente si udirono delle voci fuori nel ballatoio. I topi tornarono nel buco in tutta fretta e le bambole entrarono nella camera dei bambini.

What a sight met the eyes of Jane and Lucinda!
Lucinda sat upon the upset kitchen stove and stared, and Jane leaned against the kitchen dresser and smiled; but neither of them made any remark.

Che spettacolo si presentò agli occhi di Jane e di Lucinda!
Lucinda si sedette sul fornello della cucina distrutta e fissò tutto con stupore. Jane si appoggiò alla credenza e sorrise, ma nessuna delle disse nulla.


The bookcase and the birdcage were rescued from under the coal-box; but Hunca Munca has got the cradle and some of Lucinda's clothes.

La libreria e la gabbia furono recuperate da sotto la cassa del carbone, ma Hunca Munca ha ancora la culla e qualche vestito di Lucinda.

She also has some useful pots and pans, and several other things.
Lei ha anche alcune utili pentole e padelle e qualche altro oggetto.
The little girl that the doll's house belonged to said: "I will get a doll dressed like a policeman!"

La bambina a cui apparteneva la casa delle bambole disse: “Mi farò una bambola vestita da poliziotto”


But the nurse said: "I will set a mouse-trap!"
Ma la bambinaia disse: “Metterò delle trappole per topi!”

So that is the story of the two Bad Mice. But they were not so very, very naughty after all, because Tom Thumb paid for everything he broke.
He found a crooked sixpense under the hearth-rug; and upon Christmas Eve he and Hunca Munca stuffed it into one of the stockings of Lucinda and Jane.

Questa è la storia dei due topini cattivi. Tutto sommato non erano proprio così cattivi, perché Tommasino Polliciotto pagò per tutto quello che aveva rotto. Trovò sotto al tappeto davanti al camino una monetina da mezzo scellino tutta storta e quando venne la vigilia di Natale insieme a Hunca Munca la mise in una delle calze di Lucinda e Jane.

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Friday, February 15, 2008

 

Graccio Arvaccio e il sasso blu




C'era una volta un topino di nome Gino. Era andato alla scoperta del bosco ma adesso era stanco e stava calando il sole. Le prime ombre facevano sembrare il suo sentiero pauroso, a un certo punto incontro un gatto. Il gatto si leccò i baffi sornione e poi miagolò con dolcezza “Dove te ne vai, topino solitario. Vieni a giocare a carte con me?” .
Gino senza scomporsi rispose con voce spavalda “Ti ringrazio per l’invito, ma devo giocare a carte con Graccio Arvaccio” .
“Graccio Arvaccio? E chi è Graccio Arvaccio?”
“Perchè non sai chi è Graccio Arvaccio? E’ grande e grosso. Ha orribili corna affilate, i suoi artigli sono taglienti e gli occhi che emettono una luce viola fosforescente! E mi ha detto che mi avrebbe fatto assaggiare la salsiccia di gatto.”
“Salsiccia di gatto? I me la squaglio! Sarà per un’altra volta!” disse il gatto in un sol soffio e balzò via.
“Graccio Arvaccio! Ha Ha, che gatto tonto, per fortuna si è bevuto il mio racconto!”

Gino proseguì il suo cammino nel bosco sempre più buio, ma la casa era lontana quando un’aquila lo avvistò e su un ramo si posò. Sfregandosi le zampe disse “Dove te ne vai, topino solitario. Vieni
a fare un giro sulle mie ali e ti mostrerò il bosco dall’alto?”
“Ti sono immensamente grato per l’invito, ma non posso devo fare un giro con Graccio Arvaccio”
“Graccio Arvaccio? E chi è Graccio Arvaccio?”
“Perchè non sai chi è Graccio Arvaccio? E’ grande e grosso. Dalla bocca sputa fuoco, vola in cielo come un razzo e ha una coda così potente che schiaccia gli alberi al suo passaggio. Mi ha detto che mi avrebbe fatto assaggiare aquila allo spiedo”
“Aquila allo spiedo? Scrich Scrach! Mi son ricordata che la spesa ho dimenticata! Ciao, ciao topino!” disse e volò via.
“Graccio Arvaccio! Ha Ha, che aquila stolta, me la son cavata anche 'sta volta!”

Gino proseguì il suo cammino nel bosco ormai buio e profondo, un lupo affamato lo vide e ci fece su un pensierino. Con voce suadente gli domandò “Dove te ne vai, topino solitario. Vieni a vedere la luna dalla mia tana?” “Grazie infinite per l’invito, ma non posso devo vedere la luna con Graccio Arvaccio”
“Graccio Arvaccio? E chi è Graccio Arvaccio?”
“Perchè non sai chi è Graccio Arvaccio? E’ grande e grosso. Ha denti come lame, ha aculei velenosi sulle zampe e due trecce che usa come fruste! Mi aveva detto che mi avrebbe fatto assaggiare polpettine di lupo caramellate”
“Polpettine di lupo caramellate! Sai che c’è? Mi son ricordato che ho lasciato il telefonino nella tana. Ciao, ciao topino!” disse il lupo e si dileguò in un battibaleno.

“Anche il lupo, povero tonto, abboccò al mio racconto!” Si piegò per raccogliere un sasso tutto blu e sfregandolo nelle mani disse “Tanto non esiste Graccio Arvaccio!”. Neanche finì questa frase, che scorse una strana luce viola fosforescente, poi ci fu del fumo ed un grosso tonfo di alberi.
“Oh! Che mi venga un colpo! Sogno o son desto! Vedo orribili corna affilate, artigli taglienti, occhi dalla strana luce viola fosforescente, la bocca che sputa fuoco, ali che volano come un razzo, la coda potente schiaccia alberi, ha denti come lame, ha aculei velenosi sulle zampe e due trecce che sembrano fruste! Povero me, sono spacciato! Com’è possibile è proprio Graccio Arvaccio!” Mise il sasso in tasca e si riprese.

Dritto davanti a lui maestoso e crudele stava Graccio Arvaccio che lo guardava con un ghigno. Graccio con voce tuonante mormorò “questo topino è perfetto per uno spuntino”
“Spuntino io! Ti sei bevuto il cervello!” disse spavaldo Gino.


“Tu mi devi rispettare perché questo è il mio territorio! Seguimi e vedrai che tutti mi rispettano qua!” “D’accordo” Graccio Arvaccio disse ridendo sotto i baffi “Vediamo che sai fare!”

Camminarono, camminarono finché non incontrarono il gatto, che dopo aver sgranato gli occhi alla vista di Graccio Arvaccio fuggì terrorizzato. “Gatto mi teme così tanto che non è capace di parlare in mia presenza ” disse il topino Gino. “Sarà una coincidenza!” disse il Graccio Arvaccio.
Camminarono, camminarono ancora un po’ finché non videro appollaiata su un ramo l’aquila: “Ciao aquila!” disse Gino sentendosi di cadere dalla padella alla brace. L’aquila “Scrich! Addio topino!” E guardando di sottecchi Graccio Arvaccio disse “Spiedino!” e con due colpi d’ala era già alta in cielo. “Vedi!” disse il topino “te l’avevo detto!”. “Forse è un’altra coincidenza!” disse Graccio Arvaccio un po’ seccato.

Camminarono ancora un po’ finché non videro il lupo. Il lupo stava parlando al telefonino, alzò lo sguardo su Graccio Arvaccio e si gelò, si mise a balbettare “pol-pet-ti-ne, pol-pet-ti-ne, pol-pe” e fuggì via.

Ora Gino si voltò verso Graccio Arvaccio. “Come vedi tutti mi temono!” E siccome ho una gran fame credo che…..poi si fermò un istante. Si levò dalla tasca il sasso blu e guardò Graccio Arvaccio. Con un sorriso furbetto gli puntò il sasso blu e disse “Bene Graccio Arvaccio ti ordino di mangiarmi come un gelato al cioccolato!” e in un istante si trovò fra le mani un gelato al Graccio Arvaccio.

Appena in tempo, il topino Gino aveva capito che aveva trovato il sasso dei pensieri al contrario. Ma dopo quello spavento lo gettò lontano cercando di non pensare a niente.


Loredana Bottaro
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Monday, April 02, 2007

 

My warmest wishes of a Happy Easter


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Sunday, March 11, 2007

 

MUNCHY IN THE ORCHARD


MUNCHY is a little naughty rabbit. He never does what his Mother says and gets into trouble.

One day Mum says “I go shopping, you kids go to the pool and swim. Don’t go into ORSON THE BEAR’s orchard! Or he’ll eat you.”
MUNCHY knows that in ORSON THE BEAR’s orchard there are many fruits and he likes munching fruit. There are apples , bananas, mandarins, peaches and cherries.

So he decides to go to the orchard, but just for a few minutes and after he’ll go to the pool! The ORSON THE BEAR will not notice him.

So he squeezes under the gate and look! So many fruits! He sees an apple and he eats it!
He sees a banana and he eats it! He sees a mandarin and he eats it!

He looks on the right and he sees a lot of grapes and he decides to stay longer and to take a few grapes.

While he is taking the grapes, he meets WINNY the dog and he says “Run away is coming! He’ll eat you!”.





Little MUNCHY says “OK” and then he looks on the left and he sees a lot of cherries and he decides to stay longer and to take a few cherries. So he says “I’ll run away later”.






While he is taking the cherries, he meets RICK the horse “run away ORSON THE BEARis coming! He’ll eat you!”.






Little MUNCHY says “OK” and then he looks at the back and he sees a lot of peaches and he decides to stay longer and to take a few peaches. So he says “I’ll run away later”.
While he is taking the peaches, he meets HELEN the COW and she says “run away ORSON THE BEARis coming! He’ll eat you!”. Little MUNCHY says “OK” and then he looks at the front and he sees a lot of mandarins and he decides to stay longer and to take a few mandarins. So he says “I’ll run away later”.






But when he gets to the mandarin tree ORSON THE BEAR is in front of him. Growling he says “I’ll eat you naughty little rabbit!”. So MUNCHY jumps and loses his grapes, runs and loses his peaches and his mandarins. ORSON THE BEAR is big and is almost over him when MUNCHY sees a trunk and hides inside.
MUNCHY is sad and cries. ORSON THE BEAR sits down and waits for him to get out. But MUNCHY waits and waits until it turns dark! ORSON THE BEAR gets tired and goes to sleep.








So MUNCHY runs to the gate squeezes under it, but cannot get out he has become too fat!


Fortunately, he meets MARY the pig with her three little piglets. She says “Run away ORSON THE BEAR is very angry! He’ll eat you!”.

Crying MUNCHY says “I can’t get out I’m too fat now!” She is moved and answers “I’ll help you!”, so she takes him to a hole in the fence. Little MUNCHY is happy and says “Thank you” and then very quickly runs away!

He swears to be a good rabbit from now on!








THE END




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Thursday, March 08, 2007

 

SGRANOCCHIO IL CONIGLIETTO VA NEL FRUTTETO


SGRANOCCHIO è un coniglietto birichino. Non fa mai quello che gli dice la mamma e si mette nei guai.

Un giorno la mamma gli dice “vado a fare la spesa, voi andate in piscina a nuotare. Non andate nel frutteto di ORSON IL CATTIVO! O vi mangerà.„
SGRANOCCHIO sa che nel frutteto di ORSON IL CATTIVO ci sono tanti buoni frutti e a lui piace molto la frutta. Ci sono mele, banane, mandarini, pesche e ciliege.

Così decide di andare al frutteto solo per alcuni minuti e dopo andrà in piscina! ORSON IL CATTIVO non se ne accorgerà.

Così si schiacciò sotto al cancello e guarda un po’! Quanta frutta! Vede una mela e se la mangia! Vede una banana e se la mangia! Vede un mandarino e se lo mangia!







Guarda a destra e vede dell'uva e decide di rimanere più a lungo e di prendere dell’altra uva.

Mentre sta prendendo l'uva, incontra WINNI il cane che gli dice “scappa via prima che ORSON IL CATTIVO ti veda! Altrimenti ti mangerà!„.






SGRANOCCHIO dice “Va bene„ ma guarda a sinistra e vede tante ciliege così decide di rimanere ancora un po’ e di prenderne qualcuna. Così si dice: ”Scapperò via più tardi”.

Mentre sta raccogliendo le ciliege, viene RICK il cavallo “scappa via prima che ORSON IL CATTIVO ti veda! Altrimenti ti mangerà!„. SGRANOCCHIO dice “Va bene„ ma poi guarda alle sue spalle e vede tante belle pesche succulente e decide rimanere ancora un po’ e di prenderne qualcuna.




Così si dice:”Scapperò via più tardi”.


Mentre sta raccogliendo le pesche, incontra HELEN la MUCCA che gli dice “scappa via prima che ORSON IL CATTIVO ti veda! Altrimenti ti mangerà!„ SGRANOCCHIO dice “Va bene„ ma guarda di fronte e vede tanti bei mandarini profumati e decide rimanere ancora un po’ e prenderne qualcuno. Così si dice:”Scapperò via più tardi”.




Ma quando arriva all’albero di mandarini ORSON IL CATTIVO è davanti a lui. Ringhiando gli dice “ti mangerò coniglietto mascalzone!„. Così SGRANOCCHIO salta e perde uva, corre e perde le pesche ed i mandarini. ORSON IL CATTIVO è grosso ed è quasi sopra lui quando SGRANOCCHIO vede un tronco e vi si nasconde all'interno.
SGRANOCCHIO è triste e piange. ORSON IL CATTIVO lo aspetta di fuori. Ma SGRANOCCHIO aspetta ed aspetta finché non si fa notte! ORSON IL CATTIVO si stanca e va a dormire. Così SGRANOCCHIO corre fino al cancello e si schiaccia per uscire ma non riesce ad uscire è diventato troppo grasso!
Incontra MARY il maiale con i suoi tre porcellini. Gli dice “scappa lORSON IL CATTIVO è molto arrabbiato! Ti mangerà!„.

Piangendo SGRANOCCHIO le dice “non posso uscire, ormai sono troppo grasso!„ Allora Mary gli dice “ti aiuterò io!„ e lo porta dove c’è un foro nella recinzione. Il piccolo SGRANOCCHIO è felice e la ringrazia e molto rapidamente scappa via!



Si dice “d’ora in poi sarò sempre un buon coniglietto!”


FINE

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